Ultimamente mi sono addentrata nel mondo del Microstock...ancora non capisco alcune cose, ovvero i criteri con cui vengono accettate le foto, o meglio, il senso di quel che vogliono e ricercano è comprensibile, la questione importante è che, nelle loro gallery, ci sono immagini che in teoria non corrispondo ai canoni e standard dettati dai siti stessi, quindi non capisco perchè, se proponi una foto che abbia dei criteri simili ad altre già accettate, vengano ora rifiutate...non so se sono stata chiara. Nella sostanza...trovo difficoltà nel mettere in pratica le loro richieste visto che poi le foto che vengono accettate sono di tutt'altra natura...mah! comunque, ci sono da poco ed ho caricato pochissime foto fino ad ora, perciò staremo a vedere se in avanti mi illuminerò d'immenso, nel frattempo, se qualcuno fa parte di questo mondo da lunga data e volesse darmi dei consigli, mi farebbe cosa gradita..se poi qualche fotografo professionista volesse farmi notare gli errori tecnici ne sarei ancora più lieta. Da autodidatta non mi accorgo di tante cose, gli amici sanno dire solo "bella 'sta foto" e quindi non vo' avanti....ovviamente senza insultarmi grazie!
dal genio di
Unknown
nel dì
3/24/2012 04:16:00 PM
mamma
mammamiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa uffffffffffffffffffffff mi prendono certe fitte che mi comprimono talmente tanto il petto da non respirare...........tremo e soffoco! attacchi di panico? boh
dal genio di
Unknown
nel dì
11/05/2011 07:44:00 PM
Una donna onesta, una donna proba,
tralalalalla tralallaleru
s'innamorò perdutamente
di uno che non la amava niente.
Gli disse portami domani,
tralalalalla tralallaleru
gli disse portami domani
il cuore di tua madre per i miei cani.
Lei dalla madre andò e l'uccise,
tralalalalla tralallaleru
dal petto il cuore le strappò
e dal suo amore ritornò.
Non era il cuore, non era il cuore,
tralalalalla tralallaleru
non gli bastava quell'orrore,
voleva un'altra prova del suo cieco amore.
Gli disse amor se mi vuoi bene,
tralalalalla tralallaleru
gli disse amor se mi vuoi bene,
tagliati dei polsi le quattro vene.
Le vene ai polsi lei si tagliò,
tralalalalla tralallaleru
e come il sangue ne sgorgò,
correndo come una pazza da lui tornò.
Le disse lui ridendo forte,
tralalalalla tralallaleru
le disse lui ridendo forte,
l'ultima tua prova sarà la morte.
E mentre il sangue lento usciva,
e ormai cambiava il suo colore,
la vanità fredda gioiva,
una donna s'era uccisa per il suo amore.
Fuori soffiava dolce il vento
tralalalalla tralallaleru
ma lui fu preso da sgomento,
quando la vide morir contenta.
Morir contenta e innamorata,
quando a lui niente era restato,
non il suo amore, non il suo bene,
ma solo il sangue secco delle sue vene.
tralalalalla tralallaleru
s'innamorò perdutamente
di uno che non la amava niente.
Gli disse portami domani,
tralalalalla tralallaleru
gli disse portami domani
il cuore di tua madre per i miei cani.
Lei dalla madre andò e l'uccise,
tralalalalla tralallaleru
dal petto il cuore le strappò
e dal suo amore ritornò.
Non era il cuore, non era il cuore,
tralalalalla tralallaleru
non gli bastava quell'orrore,
voleva un'altra prova del suo cieco amore.
Gli disse amor se mi vuoi bene,
tralalalalla tralallaleru
gli disse amor se mi vuoi bene,
tagliati dei polsi le quattro vene.
Le vene ai polsi lei si tagliò,
tralalalalla tralallaleru
e come il sangue ne sgorgò,
correndo come una pazza da lui tornò.
Le disse lui ridendo forte,
tralalalalla tralallaleru
le disse lui ridendo forte,
l'ultima tua prova sarà la morte.
E mentre il sangue lento usciva,
e ormai cambiava il suo colore,
la vanità fredda gioiva,
una donna s'era uccisa per il suo amore.
Fuori soffiava dolce il vento
tralalalalla tralallaleru
ma lui fu preso da sgomento,
quando la vide morir contenta.
Morir contenta e innamorata,
quando a lui niente era restato,
non il suo amore, non il suo bene,
ma solo il sangue secco delle sue vene.
dal genio di
Unknown
nel dì
11/05/2011 08:24:00 AM
« To be, or not to be, that is the question:
Whether ’tis nobler in the mind to suffer
The slings and arrows of outrageous fortune,
Or to take arms against a sea of troubles,
And, by opposing, end them. To die, to sleep…
No more, and by a sleep to say we end
The heartache and the thousand natural shocks
That flesh is heir to: ’tis a consummation
Devoutly to be wished. To die, to sleep.
To sleep, perchance to dream. Ay, there’s the rub,
For in that sleep of death what dreams may come
When we have shuffled off this mortal coil
Must give us pause. There’s the respect
That makes calamity of so long life,
For who would bear the whips and scorns of time,
Th’oppressor’s wrong, the proud man’s contumely,
The pangs of despis’d love, the law’s delay,
The insolence of office, and the spurns
That patient merit of th’unworthy takes,
When he himself might his quietus make
With a bare bodkin? Who would fardels bear,
To grunt and sweat under a weary life,
But that the dread of something after death,
The undiscovered country from whose bourn
No traveller returns, puzzles the will,
And makes us rather bear those ills we have
Than fly to others that we know not of?
Thus conscience does make cowards of us all,
And thus the native hue of resolution
Is sicklied o’er with the pale cast of thought,
And enterprises of great pitch and moment
With this regard their currents turn awry,
And lose the name of action. »
(da "Amleto" di William Shakespeare)
« Essere, o non essere, ecco la questione:
se sia più nobile nella mente soffrire
i colpi di fionda e i dardi dell’oltraggiosa fortuna
o prendere le armi contro un mare di affanni
e, contrastandoli, porre loro fine. Morire, dormire…
nient’altro, e con un sonno dire che poniamo fine
al dolore del cuore e ai mille tumulti naturali
di cui è erede la carne: è una conclusione
da desiderarsi devotamente. Morire, dormire.
Dormire, forse sognare. Sì, qui è l’ostacolo,
perché in quel sonno di morte quali sogni possano venire
dopo che ci siamo cavati di dosso questo groviglio mortale
deve farci esitare. È questo lo scrupolo
che dà alla sventura una vita così lunga.
Perché chi sopporterebbe le frustate e gli scherni del tempo,
il torto dell’oppressore, la contumelia dell’uomo superbo,
gli spasimi dell’amore disprezzato, il ritardo della legge,
l’insolenza delle cariche ufficiali, e il disprezzo
che il merito paziente riceve dagli indegni,
quando egli stesso potrebbe darsi quietanza
con un semplice stiletto? Chi porterebbe fardelli,
grugnendo e sudando sotto il peso di una vita faticosa,
se non fosse che il terrore di qualcosa dopo la morte,
il paese inesplorato dalla cui frontiera
nessun viaggiatore fa ritorno, sconcerta la volontà
e ci fa sopportare i mali che abbiamo
piuttosto che accorrere verso altri che ci sono ignoti?
Così la coscienza ci rende tutti codardi,
e così il colore naturale della risolutezza
è reso malsano dalla pallida cera del pensiero,
e imprese di grande altezza e momento
per questa ragione deviano dal loro corso
e perdono il nome di azione. »
dal genio di
Unknown
nel dì
11/05/2011 12:56:00 AM
Death - Voice Of The Soul
con la morte nel cuore.........per i buddisti il cuore è l'anima dell'uomo, ma quando l'anima si lacera cosa rimane dell'uomo? può definirsi ancora umano?
dal genio di
Unknown
nel dì
11/04/2011 11:00:00 AM
Prokofiev: Romeo and Juliet, No 13 Dance of the Knights (Valery Gergiev,...
dal genio di
Unknown
nel dì
10/25/2011 06:38:00 PM
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